Nuovi orizzonti d’impresa – Gli strumenti a disposizione dell’imprenditore per superare la crisi
9 Novembre 2022Focus Webinar “113 milioni di euro a fondo perduto per contrastare la deindustrializzazione”
21 Novembre 2022Aumenti della bolletta dell’energia elettrica per le aziende che arrivano e in alcuni casi superano anche il 250% rispetto a un anno fa. È quanto emerge dal questionario “BollettaImpresaImpossibile” che IMPRESA, l’Associazione Nazionale di Categoria dell’Industria e delle Piccole e Pedie Imprese, ha somministrato ai propri associati. Nel questionario, IMPRESA ha chiesto alle aziende associate di conoscere la differenza tra i costi sostenuti per le bollette di luglio e agosto del 2022 rispetto a quelle dello stesso periodo del 2021, per evidenziare la situazione venutasi a creare per i recenti incrementi. Gli aumenti registrati sono spesso superiori al 200% e in alcuni casi anche superiori al 250%, relativamente sia al costo totale delle fatture di fornitura di energia elettrica, sia per quanto concerne il costo al kwh richiesto dai gestori.
A fronte di quanto emerso, Impresa ha deciso di scrivere ai ministri Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Elvira Calderone, e al sottosegretario Claudio Durigon, al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, chiedendo interventi urgenti e concreti, che vadano da incentivi alla fornitura di energia elettrica al credito di imposta alle politiche per la riduzione a monte dei costi dell’energia, nonché facilitazioni, sgravi e sburocratizzazione per la realizzazione di impianti fotovoltaici che possano ridurre la dipendenza delle imprese da forniture esterne di energia.
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«Tutti i nostri associati chiamavano disperati in sede – spiega il Presidente di Impresa, Giampaolo Olivetti – ed abbiamo quindi avviato questo questionario per comprendere quale fossero l’entità e la gravità di tali rincari energetici. A seguito dei dati emersi cerchiamo ora di sensibilizzare chi di dovere per fare qualcosa subito, perché più tempo passa, più le aziende entrano in crisi, fino a quando la crisi non diverrà irreversibile. Il fattore tempo è ora cruciale. Inoltre, chi si è attivato per ridurre i costi energetici attraverso impianti fotovoltaici e energie alternative, attende anche da un anno l’allaccio in rete: gli organi competenti devono attivare in tempi brevi una task force, anche con assunzioni temporanee, per effettuare i sopralluoghi e sbrigare le procedure, affinché questi impianti, ormai finiti e pronti, possano essere operativi».
«Come soggetto che ha un quotidiano rapporto e collegamento con le aziende – spiega il Direttore Generale di Impresa, Saverio Motolese – quello che mi viene restituito, certificato in modo scientifico dai dati del questionario è che le aziende stanno subendo un nuovo shock economico. Siamo vicini, se non già dentro, a una recessione economica in quanto, finita da poco la coda economica negativa della pandemia, nel momento in cui le aziende stavano appena iniziando a reagire positivamente, giunge questa nuova e imprevedibile stangata dovuta ai rincari dell’energia, unita a quella dei rincari delle materie prime; tutto questo si traduce nel fatto che le nostre imprese iniziano a retrocedere e la retrocessione significa che manca la liquidità perché per pagare i costi energetici le aziende sono costrette a non coprire altre spese, o a indebitarsi. Una situazione che colpisce violentemente anche il lavoro: si perdono commesse, perché le aziende sono costrette a ridurre il costo del personale o della produzione. Bisogna quindi immediatamente intervenire, perché sono fortemente colpiti i bilanci delle aziende, nei quali questi costi non potevano essere previsti. Le aziende da sole non ce la possono fare».