Mass media nazionali danno voce ad IMPRESA
31 Luglio 2019“TUTTO SULLA ROMA – LATINA”: IMPRESA incontra Eugenio Patanè, Presidente della Commissione Regionale Infrastrutture, Lavori Pubblici, Mobilità e Trasporti.
22 Giugno 2020IMPRESA l’Associazione nazionale dell’Industria e delle Piccole e Medie IMPRESA aderente al sistema delle Confcommercio, in collaborazione con la società Ceryx srl, ha voluto raccogliere da un campione di duecento aziende associate, appartenenti per il 65% al settore Industriale Manifatturiero e per il restante ai settori Terziario e Servizi, Agroalimentare, Commercio e Turismo, i dati di impatto economico e finanziario conseguenti all’emergenza Covid-19 sulle proprie aziende, unitamente alle necessità specifiche finalizzate alle misure di supporto ritenute più urgenti e importanti. I risultati del sondaggio sono basati su dati raccolti fino al 20 aprile 2020 e frutto anche dei costanti e continui confronti operati con gli imprenditori.
Il campione delle aziende partecipanti al sondaggio è formato in particolare da PMI, mentre quelle di medie e grandi dimensioni rappresentano circa il 10%.
Il Presidente di IMPRESA Giampaolo Olivetti, nell’analizzare sinteticamente il sondaggio, dichiara: “gli imprenditori sono seriamente preoccupati dello shock economico subito nel lungo lockdown e da una incerta, confusa e difficile fase di riapertura. La gran parte delle imprese dovrà affrontare un drastico calo produttivo e molte temono di non riprendersi più, con le prevedibili preoccupanti conseguenze sul piano sociale. Appare fortemente diffusa una perplessità di giudizio rispetto agli interventi economici fin qui prospettati dal governo, circoscritti a meri interventi assistenziali e creditizi, importanti nella fase di emergenza, ma insufficienti a sospingere la macchina economica verso una ripresa. Per gli imprenditori è decisivo poter contare su una chiara visione, strategia e pianificazione economica che non può prescindere da un confronto diretto con gli stessi e con i corpi intermedi. La riapertura delle attività è sentita come indispensabile e indifferibile per consentire di limitare i danni e riaccendere la spinta propulsiva dei motori produttivi. Il decreto Liquidità, per gli importi >25.000€, nonostante la garanzia dello stato, subordina l’accesso al credito a complessi e lenti meccanismi di valutazione (rating, merito creditizio, proiezioni future, business plan…). Il nostro sondaggio ha lo scopo finale di contribuire a «fare ordine» rappresentando in modo chiaro e concreto quanto espresso dagli associati di IMPRESA, sia sulle ricadute economiche che sulle azioni e proposte suggerite per gestire questa fase delicata caratterizzata dalla contrazione di tutti gli indicatori economici“.
Il Direttore Generale di IMPRESA Saverio Motolese: “le aziende sono alle prese su come affrontare l’imminente la FASE II che richiede interventi “infrastrutturali” coerenti con il protocollo sulla sicurezza, con l’obiettivo di implementare e garantire le numerose misure previste. Tutto questo richiederà cospicui investimenti economici unitamente ad un radicale cambiamento nelle procedure organizzative. Gli imprenditori dunque hanno anche questo non facile compito di preparare le aziende e in questa partita, sarà determinante il contributo responsabile dei lavoratori, dei sindacati, delle istituzioni, delle ASL. Mai come in questo momento, visto che l’interesse è comune, tutti i soggetti interessati hanno il dovere di fare squadra e trovare soluzioni per consentire alle persone di lavorare in sicurezza e alle aziende di rilanciarsi. Questa vicenda costringerà le imprese ad adattarsi a nuovi scenari, strategie, criteri di sviluppo, modelli gestionali. Il «cambiamento» rappresenterà condizione di sopravvivenza e di nuovo sviluppo; un’occasione per rinnovarsi e ri-creare un’azienda di qualunque dimensione“.
Il Presidente Olivetti: “gli imprenditori e manager dovranno revisionare il proprio modello di business in funzione delle mutate necessità; mi riferisco ad una nuova visione del mercato: già alcune imprese hanno proceduto a riconvertire la produzione in funzione delle nuove richieste emerse dal mercato a seguito dell’emergenza sanitaria; ad un nuovo modello organizzativo: ad esempio per adeguarsi a tutte le nuove misure previste dal protocollo sulla sicurezza; nuove forme di comunicazione e vendita: considerando il distanziamento sociale, lo smart working e le limitazioni alla mobilità; ottimizzazione dei costi e serrato e puntuale controllo di gestione: la riduzione dei principali indicatori economici delle aziende obbligano ad interventi immediati sui costi e sul controllo di gestione; piena digitalizzazione dei processi: l’emergenza sanitaria e la quarantena imposta ha accelerato l’esigenza di digitalizzare l’impresa dotandola di strumenti innovatiti per efficientare la produzione e l’erogazione di servizi“.
Il Direttore Generale Motolese IMPRESA, nel ringraziare Antonio Londra, amministratore della società Ceryx srl, per il supporto tecnico e consulenziale, conclude: “l’Associazione ha eseguito costanti confronti con la base associativa anche attraverso “domande aperte” previste nel sondaggio, finalizzate ad intercettare il «sentimento» degli imprenditori sulla situazione presente e futura e rispetto alla corrispondenza ed efficacia delle misure adottate e adottabili dal governo; le loro risposte hanno riguardato temi fondamentali quali: liquidità, fisco, costo del lavoro ed occupazione, burocrazia, sblocco dei pagamenti della PA etc.. Alla luce di tutti i dati raccolti e dei confronti eseguiti con gli imprenditori, IMPRESA ha realizzato una griglia di proposte, che abbiamo provveduto ad inoltrare al Presidente Conte e ai Ministri interessati e ai Presidenti di Regione, ritenute necessarie a rispondere allo shock economico che stiamo subendo“.
Il sentimento degli imprenditori
IMPRESA ha anche eseguito costanti confronti con le aziende associate per fornire supporto pratico e analisi incrociate. Il sondaggio prevedeva anche delle domande aperte finalizzate ad intercettare il sentimento degli imprenditori sulla situazione presente e futura rispetto alla corrispondenza ed efficacia delle misure adottate e adottabili dal governo:
LIQUIDITÀ
- Aspettativa comune è quella di poter contare sulla disponibilità di denaro che non sia solo ricorso all’indebitamento ma possibilità di liberare risorse finanziarie interne già destinate a tasse, imposte, contributi ecc., nonché a forme di finanziamento a fondo perduto e sovvenzioni dirette, decisamente più utili ai fini del recupero del terreno perduto.
- Altro imperativo è l’immediatezza, la semplificazione e la facilità di ricorso a tutte le misure identificate
FISCO
- La straordinarietà della situazione impone drastiche misure sul piano fiscale e tributario orientate non tanto ad una sospensione temporanea dei versamenti, quanto ad un azzeramento completo del carico 2020.
- Ci si attende anche interventi di estensione di alcune agevolazioni oggi subordinate a limiti qualitativi e quantitativi (es. IVA per cassa).
COSTO OCCUPAZIONE
Allo stesso modo, un intervento di sostegno al costo del lavoro è atteso sia in termini di estensione della CIG/CIGD come da Decreto #curaitalia su durate più consone, sia rispetto all’introduzione di misure nuove che abbattano il costo e salvaguardino l’occupazione.
RIAPERTURA DELLE ATTIVITÀ
- Tutti concordano che la prima misura indifferibile è permettere una ripartenza dei motori produttivi per non perdere ulteriore terreno rispetto ai mercati e contenere il rischio di perdere clientela a vantaggio di concorrenti esteri che già lavorano.
- La preoccupazione diffusa è quella di dover sostenere ulteriori costi per l’adeguamento degli spazi aziendali protocolli di sicurezza Covid.
BUROCRAZIA
Le lungaggini e complicazioni burocratiche rappresentano i principali ostacolo che limitano la ripresa. Se ancora non si è intervenuti sulla semplificazione normativa del sistema, almeno in questa emergenza è indispensabile azzerare gli iter autorizzativi e i vincoli procedurali.
INTERVENTI ATTIVI DELLE ISTITUZIONI CENTRALI E LOCALI
- Molto utile sarebbe lo sblocco totale ed immediato dei pagamenti della PA nei confronti dei fornitori, unitamente a misure estensive di meccanismi di compensazione debiti/crediti.
- Allo stesso modo lo sblocco delle opere già cantierabili e un piano di investimenti pubblici su infrastrutture e opere pubbliche permetterebbe di far muovere i settori corrispondenti con tutte le loro filiere ed indotti.
Conclusioni
Alla luce dei dati raccolti e dei confronti eseguiti con gli imprenditori, IMPRESA ha inteso realizzare una griglia di proposte ritenute necessarie e maggiormente corrispondenti a rispondere allo shock economico con eguale forza e reattività.
La fase II – Riapertura delle attività
Le aziende sono alle prese su come affrontare la Fase II che richiede interventi infrastrutturali coerenti con il protocollo sulla sicurezza, con l’obiettivo di implementare e garantire le numerose misure previste. Tutto questo richiederà cospicui investimenti economici unitamente ad un radicale cambiamento nelle procedure organizzative. Mutuando le best practices progettate e in qualche caso già applicate dalle aziende aperte, si dovrà prevedere, a titolo esemplificativo:
- programmi di informazione e formazione per i lavoratori sulle misure di prevenzione non solo sul lavoro ma, in senso più ampio, anche nel tragitto casa-lavoro e nella vita privata;
- entrate scaglionate, misurazione della temperatura in ingresso e durante la giornata e utilizzo, preferibilmente, dei mezzi propri;
- ingressi separati per i fornitori esterni, con tempistiche molto agili;
- pulizie giornaliere e sanificazione settimanale;
- ogni addetto avrà un adeguato numero di mascherine e in caso di lavorazioni che non consentono il metro di distanza saranno previsti guanti, occhiali, tute, cuffie, camici;
- ingressi contingentati per l’accesso alle mense, spogliatoi e aree comuni con tempi di permanenza ridotti e rispetto del distanziamento di almeno un metro;
- adozione dello Smart Working per i reparti e gli uffici diversi dalla produzione;
- livelli produttivi rimodulati, al pari delle definizioni di nuovi turni per ridurre i contatti e creare gruppi autonomi, distinti e riconoscibili;
- trasferte cancellate, così come gli eventi interni, la formazione in aula e le riunioni in presenza.
Gli imprenditori dunque hanno anche questo non facile compito di preparare le aziende per l’imminente Fase II e in questa partita, sarà determinante il contributo dei lavoratori, dei sindacati, delle istituzioni, delle ASL. Mai come in questo momento, visto che l’interesse è comune, tutti i soggetti interessati hanno il dovere di fare squadra e trovare soluzioni per consentire alle persone di lavorare in sicurezza e alle aziende di rilanciarsi.
Si ringraziano gli imprenditori associati di IMPRESA per la concreta collaborazione e Antonio Londra, amministratore della Ceryx srl, azienda associata, per il supporto consulenziale e tecnico.